“Anche al malato di Aids si garantisce il diritto allo studio mentre il non vaccinato lo si esclude dalla scuola: è un paradosso assurdo”, così, denunciando “un paradosso assurdo”, Simone Pelloni, primo cittadino di Vignola, ha scatenato le polemiche e le proteste di tutta la provincia modenese. Dichiarazioni che hanno irritato non poco Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna, il quale ha affermato che “il sindaco di Vignola, dopo aver usato parole indegne a proposito di vaccinazioni e bambini affetti da Aids, dovrebbe soltanto fare una cosa: scusarsi. Ci si può sbagliare, basterebbe riconoscerlo”. Immediatamente, dal suo account Fb, il segretario regionale del Pd, Paolo Calvano ha sottolineato la “posizione inaccettabile” del sindaco leghista, che mette a confronto due situazioni incomparabili e discriminando i bambini immunodepressi, ad esempio malati di Aids. Un bambino con malattie immunodepressive, non può vaccinarsi ma ha diritto ad andare a scuola. E’ esattamente per questo tipo di situazioni che abbiamo introdotto la legge sull’obbligo dei vaccini ha tenuto a sottolineare Calvano -: tutelare i più deboli, garantendo a loro, come ai loro coetanei, pieni diritti. Quello che Pelloni definisce ’un paradosso assurdo’ – conclude – è invece una garanzia di diritto alla salute per tutti: da sindaco dovrebbe saperlo e porsi innanzitutto come il garante del rispetto della legge anziché dire quello che ha detto”.
M.